Il trasferimento in atto di parte della produzione in una nuova sede offre la possibilità di ripensare l’attuale organizzazione del lavoro, di potenziare gli spazi di accoglienza ai visitatori e ai clienti, di liberare il campo da interferenze e superfetazioni che inibiscono le possibilità di costruire con chiarezza l’identità di una cantina vinicola attraverso una soluzione architettonica unitaria.

Questa possibilità risarcirebbe dall’asfittica attuale configurazione meramente produttiva la cantina, investendola di un nuovo ruolo promozionale e culturale per il territorio del Valdobbiadene.